Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina, Corriere dello sport – Stadio, 29-02-2016
Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina, Corriere dello sport – Stadio, 29-02-2016
Bisogna fare ancora meglio…
Ennio Morricone, SkyTG24, Premio Oscar 2016
Rolando Maran, IO ALLENO COSI’, TUTTOSPORT 26/02/2016
Paulo Sousa, Corriere dello Sport – Stadio del 22/02/2016
Stefano Colantuono, IO ALLENO COSI’, TUTTOSPORT del 19/2/2016
17 febbraio 2016, Ottavi di Finale Champions League, Roma-Real Madrid
Spalletti schiera la Roma con il modulo 4-3-3
Szczesny
Florenzi Manolas Rudiger Digne
Pjanic Vainqueur Nainggolan
Salah Perotti El Sharawy
Zidane debutta in Champions League e dispone il Real Madrid con modulo 4-3-3
Navas
Carvajal Varane Ramos Marcelo
Modric Kroos Isco
JamesRodriguez Benzema CristianoRonaldo
Schieramenti speculari ma interpretazione molto differente da parte delle due squadre. Nella Roma l’attaccante centrale, Perotti, si muove in realtà a tutto campo e nella fase di non possesso si preoccupa di chiudere la giocata sul mediano basso avversario, Kroos. La linea di pressione giallorossa è alta, e funziona in maniera molto efficace creando anche alcune possibilità per ripartire. I terzini, preoccupati di togliere profondità ai diretti avversari, hanno minore spinta offensiva rispetto agli avversari. Gli attaccanti esterni alternano le corse in profondità a tagli dentro il campo: in particolare, Perotti ed El Sharawy si scambiano più volte la posizione.
Il Real Madrid mantiene maggiormente la palla: è un possesso attento, non velocissimo ma molto preciso, il cui sbocco più interessante è sulla fascia sinistra, dove Marcelo gioca altissimo e nelle combinazioni con Ronaldo riesce a liberarsi. Impressionante è come in una squadra di grandi talenti i principi del gioco siano rispettati: colpisce il perfetto scaglionamento dei giocatori in campo che permette di mantenere il possesso nonostante la grande organizzazione del pressing avversario. Inoltre l’imprevedibilità è una costante dei madrileni, che fanno continuo uso di finte, movimenti ad inganno e contromovimenti.
Nonostante la differenza tecnica evidente, il primo tempo è molto equilibrato e le occasioni da gol si equivalgono. Solo nella fase che va dal 25’ al 30’ la Roma va in sofferenza e non riesce più a ripartire.
Dopo l’intervallo la partita riparte con lo stesso tema poi, al minuto 57, Cristiano Ronaldo prende il tempo a Florenzi sulla corsia sinistra, rientra rapidamente sul destro ed incrocia sul palo opposto per il vantaggio del Real.
Al 63’ entrambi i mister effettuano il primo cambio: Zidane sostituisce Isco (buona gara) con Kovacic mantenendo invariata la disposizione tattica, Spalletti invece toglie dal campo El Sharawy per inserire una prima punta di peso, Dzeko, passando al modulo 4-2-3-1 con Pjanic e Vainqueur centrocampisti centrali, Naingolan avanzato dietro Dzeko, Salah a destra e Perotti a sinistra.
Da qui in avanti le due squadre si allungano in campo e ne consegue una serie di numerose occasioni da gol per entrambe. Al 77’ Spalletti modifica nuovamente lo schieramento tornando al 4-3-3: esce Vainqueur, importante per il lavoro difensivo davanti la coppia centrale, entra De Rossi che va a giocare centrale difensivo di destra, Rudiger si allarga terzino destro, Nainggolan arretra a vertice basso del centrocampo, Florenzi avanza ad interno destro con Pjanic interno sinistro. L’avanzamento di Florenzi dà subito buon esito, tanto che il capitano romanista in un inserimento centrale viene atterrato in area, sospetto rigore.
Secondo cambio di Zidane all’81’, entra Jese per james Rodriguez, ed è proprio il neo entrato che cinque minuti dopo chiude la partita: ricevuta palla dietro la metàcampo lo spagnolo parte in progressione di 40 metri, erronemamente accompagnata da Digne, e chiude con un diagonale sul palo opposto. (0-2)
Spalletti effettua ora il terzo cambio già preparato: Totti per Florenzi. Zidane due minuti dopo sostituisce il grande Cristiano Ronaldo con Casemiro che va a prendere la posizione di interno sinistro mentre Kovacic si allarga a sinistra.
Finisce così 0-2 per il Real, buonissima prova della Roma con un po’ di rammarico perché sotto porta Dzeko e Salah non hanno sfruttato a dovere delle favorevoli situazioni.
26°Giornata del campionato di Serie B, Cesena-Perugia; calorosa accoglienza per l’ex allenatore del Cesena Pierpaolo Bisoli, ora alla guida del Perugia, autore di tre promozioni alla guida dei bianconeri.
Massimo Drago schiera il Cesena con il modulo 4-3-3
Gomis
Perico Lucchini Magnusson Renzetti
Kessie Sensi Cascione
Ciano Djuric Ragusa
Pierpaolo Bisoli dispone i suoi con modulo 3-5-2
Rosati
Belmonte Volta Rossi
Del Prete Rizzo Prcic Zebli Spinazzola
Aguirre Ardemagni
In fase di non possesso palla, il Cesena si dispone con un 4-2-3-1 con uscita alta di Sensi sul playmaker avversario Prcic. Nei primi 20 minuti miglior approccio alla partita del Perugia che mantiene un miglior possesso palla, più veloce e preciso rispetto agli avversari. Nella seconda parte del primo tempo il Cesena si rende più pericoloso, soprattutto sulla corsia di sinistra, nella zona di campo tra Belmonte e Del prete . Le occasioni più pericolose sono però da tiri da fuori di Sensi e Ciano su punizione. La partita si mantiene comunque molto equilibrata.
Al 41’ viene espulso per doppia ammonizione il mediano basso del Perugia Prcic: Bisoli decide di non modificare la disposizione tattica, chiedendo solo ai due attaccanti Aguirre ed Ardemagni di attendere dentro la propria metà campo e le uscite dei centrocampisti.
All’intervallo Bisoli conferma la propria scelta ed il Perugia incomincia bene anche il secondo tempo andando in vantaggio al 54’: cross di sinistro da destra di Del Prete, giocata cercata più volte dall’esterno, colpo di testa vincente di Ardemagni. Subito dopo essere passato in vantaggio, Bisoli sostituisce Zebli con Della Rocca, nessuna modifica allo schieramento.
Al 58’ Drago effettua un doppio cambio e modifica il proprio modulo passando al 4-2-3-1. Escono Perico e Ragusa, Kessie si sposta terzino destro, Sensi e Cascione sono i due centrocampisti centrali sempre in appoggio al portatore palla, Ciano resta attaccante esterno destro, Falco trequartista centrale e Garritano a sinistra dietro la punta centrale Djuric.
In questa fase della partita il Cesena deve costruire gioco contro una squadra che si difende bene: lo spazio più interessante per i bianconeri è la trequarti dove possono andare a prendere palla tutti e tre i trequartisti bianconeri. Per coprire meglio questa zona, Bisoli effettua un secondo cambio, inserendo Molina per Aguirre: il Perugia si dispone 3-5-1 con Della Rocca mediano centrale, Molina interno destro e Rizzo (grande prestazione dal punto di vista dell’intensità) interno sinistro.
Dopo aver sfiorato il gol, il Cesena trova il pareggio al 78’ con Falco. All’81’ Bisoli effettua il terzo cambio, sostituendo uno stanco Del prete con Milos, che si rende subito efficace con alcune progressioni sulla fascia destra. Due minuti dopo Drago sostituisce Sensi con Kone.
All’89’ la rete decisiva del Cesena, grande progressione palla al piede di Renzetti sul lato sinistro, cross sul secondo palo e Ciano segna di testa.
Finisce 2-1 una partita nella quale il Perugia ha disputato un’ottima prestazione ma, nel computo globale delle occasioni da gol, il Cesena ha meritato i tre punti.
C’è una verità elementare, la cui ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani: nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per aiutarlo, cose che altrimenti mai sarebbero avvenute… Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L’audacia ha in sè genio, potere, magia. Incomincia adesso.
Gazzetta dello Sport, 13/02/2016, dichiarazioni di Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, viglia del big match Juventus-Napoli.