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Sassuolo-Lucerna 3-0

Dopo l’1-1 dell’andata Sassuolo e Luzern si affrontano per la qualificazione ai Play Off di Europa League.

Mister Eusebio Di Francesco schiera il consueto 4-3-3

Consigli

Gazzola   Cannavaro   Acerbi   Peluso

Biondini    Magnanelli    Duncan

Berardi            Defrel         Sansone

Mister Markus Babbel dispone il Luzern con il modulo 4-4-2

Zibung

  1. Schneuwly RicardoCosta Puljic Lustenberger

Hyka        Kryeziu    Haas           Jantscher

M.Schneuwly   Neumayr

Il Luzern sceglie di contrastare la costruzione dal basso del Sassuolo a partire dal rinvio dal fondo del portiere, alzando a turno uno dei due centrocampisti centrali sul mediano basso avversario e tenendo le due punte sui due centrali difensivi: i neroverdi non forzano questa situazione come solitamente fanno e Consigli calcia lungo. Grazie alla loro maggior fisicità, gli svizzeri conquistano palla dal rinvio e mantengono gli avversari nella loro metà campo, procurandosi anche alcuni corner. Con palla al portiere, il Luzern rinuncia alla costruzione dal basso, la difesa accorcia a metacampo ed il portiere calcia lungo.

All’11’ Babbel è costretto ad un cambio per infortunio di Puljic, sostituito da Sarr centrale difensivo dx, con Ricardo Costa che si sposta centrale sn. Al 15′ Babbel inverte i due esterni di centrocampo Hyka e Jantscher.

La scelta aggressiva della squadra svizzera porta a liberare spazi tra la linea di difesa e di centrocampo, zona nella quale i due attaccanti esterni del Sassuolo vanno a prendere palla. Al 18′ Sassuolo in vantaggio con gol di Berardi rapido a sfruttare una corta respinta della difesa. La partita cambia poichè il Sassuolo decide di attendere la squadra avversaria, costretta ora a costruire ed in questa fase gli svizzeri manifestano grossi limiti nell’impostazione del gioco tanto che al 23′ Berardi potrebbe raddoppiare dopo aver rubato palla su un errore di palleggio. L’episodio decisivo della partita avviene al 38′ quando Berardi conquista un calcio di rigore ed il centrale Ricardo Costa viene espulso. Gol del 2-0! Il Luzern si sistema col 4-4-1: Kryezyu  retrocede in difesa al posto di Ricardo Costa e Neumayr si abbassa centrocampista centrale dx. Primo tempo che termina 2-0. Le squadre ritornano in campo senza modifiche ma la partita ora è in pieno controllo del Sassuolo che sfrutta la superiorità numerica per aggredire alto la squadra avversaria. il Luzern si rende pericoloso solo con un cross tagliato di Neumayr, il giocatore più qualitativo; il Sassuolo sfiora invece il terzo gol in più occasioni con Duncan e Defrel. Al 64′ cross di Duncan e Defrel di testa segna il 3-0 (ancora una volta azione partita da taglio centrale dell’attaccante esterno Berardi).

Al 72′ entrambi i mister fanno un doppio cambio. Di Francesco inserisce Sensi per Biondini e Politano per Berardi. Babbel toglie Neumayr sostituito da Arnold e Hyka il cui posto viene preso da Joao Oliveira. Dopo qualche minuto Joao Oliveira si sposterà a destra con Jantscher che ritorna nella posizione di partenza.

Ultimo cambio per il Sassuolo all’82’, Falcinelli al posto di Defrel.

La partita termina col risultato di 3-0, risultato giusto per il Sassuolo che soffre gli avversari solo ad inizio partita.

Sassuolo-VS-Luzern

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Carpi-Empoli 1-0

35° Giornata di Serie A, Carpi-Empoli

Mister Castori schiera il Carpi con il modulo 4-4-1-1

               Belec

Letizia   Romagnoli   Poli   Gagliolo

Pasciuti  Crimi  Bianco  Di Gaudio

               Lollo

             Mbakogu

Marco Giampaolo dispone l’Empoli con il consueto 4-3-1-2

                     Pelagotti

Zambelli   Cosic   Costa   Mario Rui

   Zielinski   Paredes   Buchel

                Saponara

   Mchelidze         Pucciarelli

Il Carpi ha un iniziale miglior approccio alla partita, puntando sull’aggressione alta e rendendosi subito pericoloso su corner: Mbakogu anticipa i difensori avversari, disposti a zona, e sfiora il gol di testa. L’Empoli ricerca il possesso palla sfruttando in particolare la densità a centrocampo: il mediano basso Paredes viene cercato e si propone costantemente nella fase di costruzione, andando poi a trovare spesso la palla verticale sul vertice alto del rombo Saponara. Col passare dei minuti l’Empoli acquista il controllo della partita seppur al minuto 25 rimane in 10 per espulsione della punta Mchelidze. Nella stessa occasione viene espulso anche Mister Castori. Giampaolo decide di non variare lo schieramento tattico nonostante l’inferiorità numerica (modulo 4-3-1-1). In questa fase i quattro centrocampisti azzurri riescono a sopperire all’uomo in meno grazie alla grande abilità nel palleggio. I terzini Mario Rui e Zambelli appoggiano l’azione per cui l’Empoli controlla agevolmente la partita e sfiora anche il gol del vantaggio con uno spunto personale di Buchel, ben liberato da Saponara.

Nessuna variazione all’intervallo, il primo cambio arriva al 54’ quando Castori sostituisce Crimi e passa al modulo 4-4-2 inserendo la seconda punta Lasagna. Lollo arretra sulla linea dei centrocampisti di fianco a Bianco che si sposta sul centro destra. Al 62’ sulla fascia destra Pasciuti mette un bel cross per Mbakogu che sbaglia da buona posizione. Al 64’ Castori effettua una seconda modifica, inserendo De Guzman al posto di Di Gaudio e passa al modulo 3-4-1-2. La difesa a tre è composta da Poli – Romagnoli – Gagliolo. Pasciuti esterno destro, la coppia centrale rimane invariata, Letizia si sposta sull’esterno sinistro. De Guzman trequartista dietro le due punte. Quattro minuti dopo Giampaolo effettua il primo cambio, inserendo Croce al posto di Buchel. Il cambio di Castori non ha però effetto positivo, il Carpi si allunga sul campo e lascia maggiore spazio alle ripartenze avversarie. In particolare, Pucciarelli sfiora il gol del vantaggio, bella parata del portiere Belec.

Al 78’ Castori modifica la situazione e ritorna al modulo 4-4-2. Esce Mbakogu sostituito da Mancosu, si ricostituisce la catena di destra Letizia – Pasciuti, De Guzman si allarga esterno sinistro a centrocampo, Gagliolo torna terzino sinistro. Proprio dalla fascia destra arriva il cross di Pasciuti che Lasagna mette in rete per il gol dell’1-0 (84′). Giampaolo reagisce subito allo svantaggio inserendo un attaccante, Maccarone, al posto di Paredes. L’Empoli si dispone col modulo 4-2-1-2, Zielinski (centro destra) e Croce (centro sinistra) in mezzo, Saponara dietro le due punte. All’87’ terzo cambio dell’Empoli, Bittante per Zambelli.  Al 90’ il Carpi resta in 10 per l’espulsione di Lollo. Per i minuti finali la squadra emiliana si dispone col 4-4-1, Pasciuti si accentra a fianco di Bianco, Mancosu si abbassa esterno destro di centrocampo.

Il Carpi resiste e porta a casa la vittoria per 1-0, tre punti importantissimi che consentono di mantenere il vantaggio sul terzultimo posto.

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Sassuolo-Genoa 0-1

Per la 32° Giornata di Serie A si incontrano Sassuolo e Genoa.

Mister Di Francesco conferma il modulo 4-3-3

 Consigli

Vrsaljko  Cannavaro  Acerbi  Peluso

  Biondini   Magnanelli   Duncan

Berardi         Defrel         Sansone

Gasperini schiera il Genoa con il modulo 3-5-2

      Perin

   Marchese   Munoz   De Maio

Fiamozzi Rigoni Rincon Dzemaili Gabriel Silva

      Matavz          Suso

Entrambe le squadre privilegiano la costruzione del gioco dal basso. A centrocampo si delineano tre duelli individuali: nella metàcampo avversaria, il Sassuolo lavora sui tre centrocampisti del Genoa in contrapposizione uomo contro uomo, per cui è Magnanelli ad uscire dalla posizione di mediano basso per andare a prendere il mediano basso avversario Rincon. Nella propria metàcampo invece il comportamento dei tre centrocampisti è a protezione della zona, con scalate in funzione della palla.

Il Genoa in fase di non possesso palla lavora con una prima uscita della propria punta sul terzino avversario; sul giro palla, (ES. lato sinistro) sul terzino opposto fa un’uscita veloce l’interno di centrocampo, l’esterno si abbassa con l’attaccante esterno, il centrale difensivo di destra esce alto a metàcampo per prendere l’interno destro avversario. Nella fase di possesso palla, il Genoa ricerca nello sviluppo l’uscita sul lato debole avversario, sfruttando l’ampiezza data da esterno di centrocampo con interno che porta la superiorità numerica.

La partita è bella nonostante non ci siano tante occasioni da gol: al 29’ il Sassuolo sfiora il vantaggio con Sansone sul quale effettua una grande parata Perin. Da segnalare che questa azione nasce da una riconquista bassa da parte di Peluso, il quale non butta via la palla pur in situazione di pressione ma la gioca a Duncan che fa partire l’azione. Al 42’ il Genoa passa in vantaggio, Dzemaili appoggia in rete il tiro di Matavz ribattuto dal palo.

Nessuna modifica dei due allenatori all’intervallo. Il secondo tempo inizia con il Sassuolo che mantiene il possesso palla e dopo pochi minuti chiude gli avversari nella loro metàcampo costringendoli prevalentemente alla difesa del risultato. Solo in rare circostanze il Genoa riesce a ripartire. In questa fase si mette in luce soprattutto Duncan che è autore di numerosi inserimenti in zona centrale. Probabilmente per limitare questa situazione, Gasperini al 64’ inserisce un giocatore con caratteristiche più difensive, Ansaldi, per Rigoni. Al 71’ il mister del Genoa effettua il secondo cambio, Pavoletti per Matavz. Da alcuni minuti Suso ha abbassato la sua posizione andando a giocare nella zona del mediano basso Magnanelli, trasformando quindi il modulo rossoblu in 3-5-1-1.

Al 74’ Di Francesco sostituisce Berardi con Politano. Al 79’ il mister del Sassuolo passa al 4-2-4: esce Biondini, in mezzo Magnanelli (centro sinistra) e duncan (centro destra), Politano attaccante esterno destro, Sansone attaccante esterno sinistro, Defrel ed il neo entrato Falcinelli punte centrali. Un minuto dopo Gasperini decide l’ultimo cambio: entra Tachsidis che si posiziona mediano basso davanti la difesa, l’ottimo Rincon si sposta interno destro, Ansaldi si abbassa esterno destro e Fiamozzi si sistema nella posizione occupata da Marchese, centrale difensivo di destra.

Nonostante i continui attacchi il Sassuolo non riesce a trovare il gol, anche per l’ottima prova difensiva della squadra di Gasperini. Finisce 0-1.

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Carpi-Sassuolo 1-3

Derby Modenese al Braglia, 31° Giornata della Serie A, Carpi-Sassuolo.

Mister Castori decide di schierare il Carpi con il modulo 4-5-1

   Belec

Letizia   Romagnoli   Gagliolo   Poli

Di Gaudio Bianco Porcari Kofie Pasciuti

      Mancosu

*Porcari pare sia stato scelto in extremis a sostituire Lollo infortunatosi nel riscaldamento.

Eusebio Di Francesco schiera il Sassuolo con il consueto modulo 4-3-3

     Consigli

Vrsaljko   Acerbi   Peluso   Longhi

      Biondini Magnanelli Duncan

Berardi        Defrel        Sansone

I primi minuti vedono un approccio aggressivo del Carpi ma, al 4’ minuto, complice un errato posizionamento di Romagnoli, il Sassuolo passa in vantaggio con Sansone. Qui la partita cambia completamente, il Sassuolo mantiene costantemente il possesso palla, la squadra di Castori non riesce ad opporsi con la necessaria efficacia. La pressione dei biancorossi avviene spesso in ritardo ed il continuo movimento coordinato dei giocatori di Di Francesco fa si che il Sassuolo possa comandare la partita. In fase di non possesso palla, non esiste una marcatura specifica sul mediano basso Magnanelli, escono a turno Bianco, Porcari e Kofie.

Gli unici problemi per il Sassuolo nascono dalla coppia centrale difensiva improvvisata e non ben assortita per caratteristiche: sia Peluso che Acerbi sono infatti giocatori alti, dalle lunghe leve, e possono essere messi in difficoltà in situazione di rapida ripartenza, sia contro Mancosu che contro Di Gaudio. L’occasione più pericolosa per il Carpi capita sui piedi di Kofie che sfrutta un’uscita in ritardo di Acerbi ma calcia fuori.

Al minuto 25 il Carpi pareggia con Gagliolo che mette in rete di testa una punizione laterale. Il gol non cambia però la partita, ed al minuto 36, a seguito di un’aggressione altissima degli attaccanti, il Sassuolo torna in vantaggio con Defrel. Il primo tempo si chiude 1-2, risultato stretto per la squadra di Di Francesco.

All’intervallo Castori effettua un cambio di modulo, inserisce l’attaccante Lasagna al posto di Porcari e passa al 4-4-2, la coppia di centrocampo si risistema con Kofie centro-destra e Bianco centro-sinistra. Pur senza creare clamorose occasioni da gol, il Carpi dimostra di poter riaprire la partita: nel secondo tempo i biancorossi sono più efficaci nel pressing alto e la costruzione dal basso sistematica (dal 1’ al 90’!) del Sassuolo è messa in difficoltà. In particolare, al 52’, nonostante un momento di difficoltà nelle ultime giocate, Consigli non rinuncia servire palla a terra i suoi compagni.

Al 63’ Castori effettua il secondo cambio, toglie Di Gaudio, nonostante mostrasse brillantezza nelle situazioni di 1vs1, ed inserisce Verdi. Al 67’ Di Francesco ricompone la coppia difensiva titolare inserendo Cannavaro: esce Longhi, Peluso si allarga terzino sinistro. Al 73’ il gol che chiude la partita: corner per il Sassuolo, Acerbi colpisce di testa dentro l’area piccola sfruttando l’errato intervento di Romagnoli. Al 78’ Castori effettua il terzo cambio, esce Mancosu sostituito da De Guzman, attaccante più portato al raccordo col centrocampo. Secondo cambio di Di Francesco all’80’, Politano sostituisce Berardi; quattro minuti dopo esce Biondini, al suo posto Pellegrini.

Finisce 3-1 per il Sassuolo una partita che, se escludiamo una ventina di minuti del secondo tempo, è sembrata nettamente squilibrata: la squadra di Di Francesco conferma di essere una delle più belle della Serie A 2015/2016 per gioco espresso, il Carpi stasera non ha fatto vedere quelli che sono stati finora i suoi punti di forza, ovvero intensità ed aggressività.

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Novara-Vicenza 4-0

Novara e Vicenza si affrontano per la 30°Giornata di Serie B
Mister Baroni dispone i suoi uomini con modulo 4-4-2
Da Costa
Faraoni Troest Dall’Orco Garofalo
Faragò Casarini Viola Corazza
Gonzalez Lanzafame
Marino schiera il Vicenza con modulo 5-2-3
Vigorito
Laverone Sampirisi Brighenti Ligi Pinato
Moretti Signori
Galano Ebagua Giacomelli
Il Novara ha un miglior approccio alla partita nel primo quarto d’ora, cercando giocate rapide per poi attaccare la profondità. Marino propone una difesa a cinque che consente la superiorità numerica difensiva. Dopo una buona occasione con Corazza, è però il Vicenza ad entrare in partita; sfruttando la superiorità difensiva, i biancorossi conquistano il possesso palla ed il Novara va in difficoltà. I padroni di casa cercano infatti un’aggressione alta ma mancano le distanze giuste e gli avversari riescono con un buon giro palla a mandarli a vuoto. Grazie al buon scaglionamento esterno-attaccante esterno, il Vicenza crea problemi nelle due zone di trequarti del Novara, tra terzino-mediano ed esterno. Dalla fascia sinistra nasce prima il cross di Pinato colpito da Ebagua che centra la traversa, poi il cross rasoterra di Giacomelli per Galano che mette fuori. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
All’intervallo Baroni decide un cambio, entra una prima punta di peso, Evacuo, esce Lanzafame, allo scopo di avere un’alternativa di gioco usata spesso dal Novara, il lancio lungo. Al 48’ episodio importante, Pinato viene ammonito per la seconda volta e deve uscire dal campo. Marino passa al modulo 4-4-1, Sampirisi si sposta terzino sinistro, Brighenti e Ligi sono i due centrali, Laverone terzino destro, Galano e Giacomelli si abbassano sulla linea dei centrocampisti. Il Novara alza i ritmi e trova subito il gol al 50’ con una grande giocata di Gonzalez che mette in porta Corazza per il vantaggio. Al 57’ Baroni decide la seconda sostituzione, Dickmann per l’ammonito Faraoni. Nonostante la superiorità numerica il Novara non riesce però a gestire il possesso palla ed il Vicenza rimane in partita, tanto da creare una pericolosissima palla gol da destra, cross di Ebagua per galano solo dentro l’area. (65’) Marino decide al 77’ il primo cambio: inserisce un’altra prima punta, Raicevic, togliendo Giacomelli. Vicenza che si risistema 4-3-2 Moretti mediano basso, Galano interno sn e Signori interno destro. L’intento è quello di rinunciare alla costruzione bassa e cercare il lancio lungo sulle due punte. Questa situazione si verifica dopo pochi minuti e, da una spizzicata di Raicevic, Ebagua si libera davanti al portiere ma mette fuori la clamorosa occasione del pareggio.
Secondo cambio di Marino all’82’, esce Moretti ed entra Bellomo interno dx, Signori scala mediano basso.
Un minuto dopo Baroni modifica il proprio schieramento per riportare parità numerica a centrocampo: 4-3-3 con Viola mediano basso, Faragò interno destro e Casarini interno sinistro, Gonzalez si allarga attaccante esterno destro, Evacuo unica punta e Corazza esterno sinistro. La mossa dà i suoi frutti poichè il Vicenza è sbilanciato e subisce prima il 2-0 all’86’ con Evacuo, poi in successione altri due gol di Faragò eViola. Al 91’ ultimo cambio di Baroni: esce Troest sostituito da Mantovani.
4-0 per il Novara, sicuramente un passivo troppo pesante per il Vicenza che ha giocato pressochè tutto il secondo tempo in inferiorità numerica e nonostante questo ha dato impressione di poter pareggiare la gara.

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Cesena-Perugia 2-1

26°Giornata del campionato di Serie B, Cesena-Perugia; calorosa accoglienza per l’ex allenatore del Cesena Pierpaolo Bisoli, ora alla guida del Perugia, autore di tre promozioni alla guida dei bianconeri.

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Massimo Drago schiera il Cesena con il modulo 4-3-3
Gomis
Perico Lucchini Magnusson Renzetti
Kessie Sensi Cascione
Ciano Djuric Ragusa
Pierpaolo Bisoli dispone i suoi con modulo 3-5-2
Rosati
Belmonte Volta Rossi
Del Prete Rizzo Prcic Zebli Spinazzola
Aguirre Ardemagni
In fase di non possesso palla, il Cesena si dispone con un 4-2-3-1 con uscita alta di Sensi sul playmaker avversario Prcic. Nei primi 20 minuti miglior approccio alla partita del Perugia che mantiene un miglior possesso palla, più veloce e preciso rispetto agli avversari. Nella seconda parte del primo tempo il Cesena si rende più pericoloso, soprattutto sulla corsia di sinistra, nella zona di campo tra Belmonte e Del prete . Le occasioni più pericolose sono però da tiri da fuori di Sensi e Ciano su punizione. La partita si mantiene comunque molto equilibrata.
Al 41’ viene espulso per doppia ammonizione il mediano basso del Perugia Prcic: Bisoli decide di non modificare la disposizione tattica, chiedendo solo ai due attaccanti Aguirre ed Ardemagni di attendere dentro la propria metà campo e le uscite dei centrocampisti.
All’intervallo Bisoli conferma la propria scelta ed il Perugia incomincia bene anche il secondo tempo andando in vantaggio al 54’: cross di sinistro da destra di Del Prete, giocata cercata più volte dall’esterno, colpo di testa vincente di Ardemagni. Subito dopo essere passato in vantaggio, Bisoli sostituisce Zebli con Della Rocca, nessuna modifica allo schieramento.
Al 58’ Drago effettua un doppio cambio e modifica il proprio modulo passando al 4-2-3-1. Escono Perico e Ragusa, Kessie si sposta terzino destro, Sensi e Cascione sono i due centrocampisti centrali sempre in appoggio al portatore palla, Ciano resta attaccante esterno destro, Falco trequartista centrale e Garritano a sinistra dietro la punta centrale Djuric.
In questa fase della partita il Cesena deve costruire gioco contro una squadra che si difende bene: lo spazio più interessante per i bianconeri è la trequarti dove possono andare a prendere palla tutti e tre i trequartisti bianconeri. Per coprire meglio questa zona, Bisoli effettua un secondo cambio, inserendo Molina per Aguirre: il Perugia si dispone 3-5-1 con Della Rocca mediano centrale, Molina interno destro e Rizzo (grande prestazione dal punto di vista dell’intensità) interno sinistro.
Dopo aver sfiorato il gol, il Cesena trova il pareggio al 78’ con Falco. All’81’ Bisoli effettua il terzo cambio, sostituendo uno stanco Del prete con Milos, che si rende subito efficace con alcune progressioni sulla fascia destra. Due minuti dopo Drago sostituisce Sensi con Kone.
All’89’ la rete decisiva del Cesena, grande progressione palla al piede di Renzetti sul lato sinistro, cross sul secondo palo e Ciano segna di testa.
Finisce 2-1 una partita nella quale il Perugia ha disputato un’ottima prestazione ma, nel computo globale delle occasioni da gol, il Cesena ha meritato i tre punti.

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Virtus Castelfranco-Bellaria 1-1

26° Giornata del campionato di Serie D , Girone D, Castelfranco-Bellaria
Chezzi, mister del Castelfranco, dispone i suoi con un 4-2-3-1
Gibertini
Sacenti A.Vinci Benedetti Laruccia
Lauricella Cortese
Oubakent Spadafora G.Vinci
Rolfini
Cioffi schiera invece il Bellaria con modulo 4-3-3
Calderoni
Saitta Brandi Petrarca Raimondo
Merito Santoni Diop
Indelicato Zogu Suriano
Partita condizionata da un fortissimo vento e da un terreno di gioco in cattive condizioni. Entrambe le squadre ricercano giocate in verticale, il Castelfranco si rende pericoloso subito con palloni in profondità alle spalle della coppia difensiva centrale, in particolare Rolfini si va ad inserire tra terzino dx e centrale di dx Brandi, mettendolo in difficoltà. Entrambe le squadre non creano particolari occasioni, se non su palle inattive: proprio da una punizione da destra nasce il vantaggio del Castelfranco al 20’.
Il Castelfranco pare avere il controllo dell’incontro anche in virtù di una superiorità tecnica, in particolare dei due centrocampisti centrali Lauricella e Cortese. Al minuto 29 episodio determinante che cambia la partita, fallo al limite dell’area di Zogu su A.Vinci ma l’arbitro inverte la decisione fischiando rigore ed espulsione. Gibertini para il tiro di Suriano, il giocatore più talentuoso del Bellaria, ma il Castelfranco è in dieci e si abbassa a difendere il vantaggio, puntando sulle ripartenze. Gli uomini di Chezzi si sistemano con modulo 4-4-1, Benedetti si sposta sul centro dx, Laruccia passa centrale centro sn, G.Vinci arretra a terzino sinistro e Spadafora si allarga ad esterno sn di centrocampo. Il primo tempo si chiude comunque sull’1-0.
All’intervallo Cioffi sostituisce Raimondo con D’Angelo nella stessa posizione di terzino sinistro. Dopo due minuti del secondo tempo, un clamoroso errore del terzino sinistro G.Vinci permette ad indelicato di pareggiare. Al 49’ Chezzi effettua il primo cambio, probabilmente per rafforzare la difesa, facendo entrare il centrale dif Biagini per Spadafora, con Laruccia e G.Vinci che tornano nelle posizioni di inizio partita.
Al 60’ secondo cambio del Castelfranco, Martina entra al posto di G.Vinci. Il cambio ha un esito importante perché il neo entrato si rende pericoloso sul lato sinistro con iniziative personali.
Al 62’ si ristabilisce la parità numerica, Brandi centrale difensivo del Bellaria è espulso per doppia ammonizione. Da qui in avanti sarà la squadra di casa a dominare la partita, schiacciando gli avversari nella propria metà campo. Cioffi effettua subito un cambio togliendo dal campo Indelicato ed inserendo nel ruolo di terzino destro Bustamante; il modulo è 4-4-1 con Suriano che si sposta sul lato destro, Merito si allarga a sinistra e la coppia centrale di centrocampo è composta da Santoni e Diop.
Il Bellaria abbassa ancora di più il proprio baricentro mentre il Castelfranco prova con un discreto possesso di palla a trovare superiorità numerica. L’occasione più importante avviene ancora da palla ferma. Cioffi decide poi al 79’ di fare un terzo cambio togliendo la punta Zogu (autore di una buona partita) per Facondini che si va a sistemare esterno dx a centrocampo mentre Merito si sposta a sinistra e Suriano fa la punta centrale provando a rendersi pericoloso nelle rare situazioni di contropiede.
Finisce 1-1 resta l’impressione che il Castelfranco sia stato fortemente penalizzato da alcuni episodi arbitrali.

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Carpi-Palermo 1-1

Allo Stadio Braglia si gioca la terza giornata di ritorno.
Castori conferma il modulo tipo del Carpi 4-4-1-1
Belec
Zaccardo Romagnoli Poli Gagliolo
Letizia Bianco Cofie Di Gaudio
Lollo
Mbakogu
Tedesco, al debutto da allenatore del Palermo, propone modulo 4-3-3 per il Palermo
Sorrentino
Struna Goldaniga Gonzalez Lazaar
Hiljemark Jajalo Chochev
Vazquez Gilardino  Quaison
Il Carpi ha un approccio alla gara nettamente migliore rispetto agli avversari e si rende pericoloso su un paio di situazioni nate da palla recuperata. Il Palermo alterna alla costruzione bassa del gioco anche la soluzione del lancio lungo, senza però creare particolari problemi.
C’è però una situazione tattica che crea problemi al Carpi, Vazquez va infatti a giocare sotto Gilardino e si apre uno spazio a destra che viene ben attaccato da Hiljemark. Da questa posizione nasce l’azione del gol del vantaggio del Palermo (24’). Il Carpi paga il contraccolpo del gol subito, anche perché questa partita riveste per i biancorossi un’importanza fondamentale per il prosieguo del campionato. Fino a fine primo tempo il Palermo controlla la partita.
All’intervallo Castori effettua un cambio, inserendo un altro attaccante, Lasagna, che va ad affiancare Mbakogu davanti, esce il centrocampista Cofie, sul centro destra della linea di centrocampo arretra Lollo, Bianco si sposta sul centro-sn. Inoltre, come già successo per alcuni minuti del primo tempo, Gagliolo e Poli invertono le loro posizioni.
Al 56’ Tedesco sostituisce Quaison con Chochev. Al 60’ Castori, evidentemente non contento della prova di Mbakogu, sostituisce questo con Mancosu. Nonostante la ricerca di una maggiore offensività, il Carpi non crea pericoli agli avversari: importante la posizione di Jajalo mediano basso davanti la difesa che costituisce, un vero e proprio schermo davanti ai due difensori centrali.
Nonostante Gilardino dimostri di essere in condizione e risultare fondamentale nel far salire la squadra, mister Tedesco decide di toglierlo dal campo al minuto 67: entra Cristante, il Palermo si dispone con un 4-4-1-1 con Trajkovski punta centrale e Vazquez dietro di lui, coppia centrale di centrocampo Cristante centro-dx e Jajalo centro-sn, Hiljenmark si allarga a destra e Chochev esterno sinistro.
Castori effettua subito un ultimo cambio, sostituisce Poli con Crimi che va a posizionarsi sull’esterno destro, e, non avendo caratteristiche di corsa,tende quindi ad accentrarsi. Dopo un minuto arriva l’azione del rigore per il Carpi. Segna Mancosu ed è 1-1. Da qui, negli ultimi venti minuti, inizia un’altra partita con entrambe le squadre che giocano il tutto per tutto e ci sono situazioni da gol continue. In particolare il Palermo ha due clamorose occasioni da gol, sfruttando anche la mancata copertura di Zaccardo sulla sua fascia. Anche il Carpi allo scadere potrebbe vincere con Di Gaudio.
Finisce 1-1, risultato nel complesso giusto ma il Palermo sembrava potesse controllare agevolmente la partita dopo essere passata in vantaggio.

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