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E’ fondamentale non accontentarsi

Luciano Spalletti, Allenatore Roma, GAZZETTA DELLO SPORT 19/01/2017

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Roma-Real Madrid 0-2

17 febbraio 2016, Ottavi di Finale Champions League, Roma-Real Madrid
Spalletti schiera la Roma con il modulo 4-3-3
Szczesny
Florenzi Manolas Rudiger Digne
Pjanic Vainqueur Nainggolan
Salah Perotti El Sharawy
Zidane debutta in Champions League e dispone il Real Madrid con modulo 4-3-3
Navas
Carvajal Varane Ramos Marcelo
Modric Kroos Isco
JamesRodriguez Benzema CristianoRonaldo
Schieramenti speculari ma interpretazione molto differente da parte delle due squadre. Nella Roma l’attaccante centrale, Perotti, si muove in realtà a tutto campo e nella fase di non possesso si preoccupa di chiudere la giocata sul mediano basso avversario, Kroos. La linea di pressione giallorossa è alta, e funziona in maniera molto efficace creando anche alcune possibilità per ripartire. I terzini, preoccupati di togliere profondità ai diretti avversari, hanno minore spinta offensiva rispetto agli avversari. Gli attaccanti esterni alternano le corse in profondità a tagli dentro il campo: in particolare, Perotti ed El Sharawy si scambiano più volte la posizione.
Il Real Madrid mantiene maggiormente la palla: è un possesso attento, non velocissimo ma molto preciso, il cui sbocco più interessante è sulla fascia sinistra, dove Marcelo gioca altissimo e nelle combinazioni con Ronaldo riesce a liberarsi. Impressionante è come in una squadra di grandi talenti i principi del gioco siano rispettati: colpisce il perfetto scaglionamento dei giocatori in campo che permette di mantenere il possesso nonostante la grande organizzazione del pressing avversario. Inoltre l’imprevedibilità è una costante dei madrileni, che fanno continuo uso di finte, movimenti ad inganno e contromovimenti.
Nonostante la differenza tecnica evidente, il primo tempo è molto equilibrato e le occasioni da gol si equivalgono. Solo nella fase che va dal 25’ al 30’ la Roma va in sofferenza e non riesce più a ripartire.

Dopo l’intervallo la partita riparte con lo stesso tema poi, al minuto 57, Cristiano Ronaldo prende il tempo a Florenzi sulla corsia sinistra, rientra rapidamente sul destro ed incrocia sul palo opposto per il vantaggio del Real.
Al 63’ entrambi i mister effettuano il primo cambio: Zidane sostituisce Isco (buona gara) con Kovacic mantenendo invariata la disposizione tattica, Spalletti invece toglie dal campo El Sharawy per inserire una prima punta di peso, Dzeko, passando al modulo 4-2-3-1 con Pjanic e Vainqueur centrocampisti centrali, Naingolan avanzato dietro Dzeko, Salah a destra e Perotti a sinistra.
Da qui in avanti le due squadre si allungano in campo e ne consegue una serie di numerose occasioni da gol per entrambe. Al 77’ Spalletti modifica nuovamente lo schieramento tornando al 4-3-3: esce Vainqueur, importante per il lavoro difensivo davanti la coppia centrale, entra De Rossi che va a giocare centrale difensivo di destra, Rudiger si allarga terzino destro, Nainggolan arretra a vertice basso del centrocampo, Florenzi avanza ad interno destro con Pjanic interno sinistro. L’avanzamento di Florenzi dà subito buon esito, tanto che il capitano romanista in un inserimento centrale viene atterrato in area, sospetto rigore.
Secondo cambio di Zidane all’81’, entra Jese per james Rodriguez, ed è proprio il neo entrato che cinque minuti dopo chiude la partita: ricevuta palla dietro la metàcampo lo spagnolo parte in progressione di 40 metri, erronemamente accompagnata da Digne, e chiude con un diagonale sul palo opposto. (0-2)
Spalletti effettua ora il terzo cambio già preparato: Totti per Florenzi. Zidane due minuti dopo sostituisce il grande Cristiano Ronaldo con Casemiro che va a prendere la posizione di interno sinistro mentre Kovacic si allarga a sinistra.
Finisce così 0-2 per il Real, buonissima prova della Roma con un po’ di rammarico perché sotto porta Dzeko e Salah non hanno sfruttato a dovere delle favorevoli situazioni.

Spalletti-Zidane